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Medaglia finale Coppa UEFA Juventus vs Fiorentina

Memorabid Promosso e autenticato da Memorabid
promoter Lotto fornito da Salvatore Schillaci
Sport
Calcio
Competizione
Uefa Cup
Squadra
Juventus
Stagione
1989/90
Match
Juventus vs Fiorentina 0-0
Termine
03/08/2025 ore 19:30 8 Giorni, 20 Ore
Ultima offerta
900 €
Offerte

Rilancio rapido

description  

Descrizione

Medaglia ufficiale consegnata ai calciatori della Juventus al termine della Finale di Coppa UEFA nella partita di ritorno disputata contro la Fiorentina il 16 maggio 1990 allo stadio Partenio di Avellino, conclusasi con la il pareggio delle due squadre per 0-0 e la conseguente vittoria della Juventus, stagione 1989/90.


La partita di andata giocata il 2 maggio 1990 allo stadio comunale Vittorio Pozzo di Torino è terminata in favore della Juventus con il risultato di 3-1.


Schillaci giocò entrambe le partite da titolare per tutti i novanta minuti.


La Coppa UEFA 1989/90 fu un’edizione intensa, combattuta e rappresentativa di un'epoca calcistica in cui la Serie A non era solo il campionato più competitivo d’Europa, ma anche il più ambito da giocatori, tecnici e tifosi di tutto il continente. Era il periodo in cui le squadre italiane dominavano le coppe europee non solo per qualità tecnica, ma anche per organizzazione tattica, profondità di rosa e cultura calcistica. La vittoria finale della Juventus, nella prima finale tutta italiana della storia delle coppe europee contro la Fiorentina, fu il riflesso perfetto di questo dominio.


La Juventus allenata da Dino Zoff, alla sua prima esperienza da allenatore in una competizione europea, seppe interpretare al meglio questa dinamica. Priva di grandi stelle assolute, faceva della coralità e dell’equilibrio il suo punto di forza. Giocatori come Luigi De Agostini, Giancarlo Marocchi, Angelo Alessio e il giovane Salvatore Schillaci, costituivano l’ossatura di una squadra capace di adattarsi all’avversario e di colpire nei momenti decisivi.


Il percorso europeo della Juventus fu ricco di insidie. Superò il Górnik Zabrze grazie al valore del gol in trasferta, eliminò poi il Paris Saint-Germain, si impose contro squadre ostiche come il Karl-Marx-Stadt (Germania Est), l’Amburgo e soprattutto il Colonia in semifinale. La partita di andata contro i tedeschi, vinta 3-0, fu probabilmente fu la migliore prestazione della Juventus in tutto il torneo: perfetta nella gestione del possesso, spietata in zona offensiva e impenetrabile in difesa.


La finale tutta italiana vinta dalla Juventus contro la Fiorentina fu una vera novità per il calcio europeo e un motivo d’orgoglio per il calcio italiano. Quella vittoria rappresentò qualcosa di più di un semplice successo sportivo. Fu la conferma del ritorno della Juventus al vertice del calcio europeo e fu il preludio al decennio d’oro del calcio italiano, che negli anni ’90 avrebbe visto le squadre italiane diventare protagoniste costanti delle finali europee.


La medaglia appartiene alla collezione privata della famiglia Schillaci.


Caratteristiche della competizione:

La competizione si articolava su sei turni a eliminazione diretta, con andata e ritorno, incluso la finale. Non esisteva ancora il concetto di finale unica in campo neutro come nella moderna Europa League. Ogni fase metteva alla prova non solo il valore assoluto delle squadre, ma anche la loro capacità di leggere le partite su 180 minuti, dosando energie, sfruttando al meglio il fattore campo e valorizzando i gol segnati in trasferta.


Specifiche tecniche:

  • Peso 16 grammi
  • Spessore 3 millimetri
  • Grandezza 3,6 centimetri
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Medaglia ufficiale consegnata ai calciatori della Juventus al termine della Finale di Coppa UEFA nella partita di ritorno disputata contro la Fiorentina il 16 maggio 1990 allo stadio Partenio di Avellino, conclusasi con la il pareggio delle due squadre per 0-0 e la conseguente vittoria della Juventus, stagione 1989/90.


La partita di andata giocata il 2 maggio 1990 allo stadio comunale Vittorio Pozzo di Torino è terminata in favore della Juventus con il risultato di 3-1.


Schillaci giocò entrambe le partite da titolare per tutti i novanta minuti.


La Coppa UEFA 1989/90 fu un’edizione intensa, combattuta e rappresentativa di un'epoca calcistica in cui la Serie A non era solo il campionato più competitivo d’Europa, ma anche il più ambito da giocatori, tecnici e tifosi di tutto il continente. Era il periodo in cui le squadre italiane dominavano le coppe europee non solo per qualità tecnica, ma anche per organizzazione tattica, profondità di rosa e cultura calcistica. La vittoria finale della Juventus, nella prima finale tutta italiana della storia delle coppe europee contro la Fiorentina, fu il riflesso perfetto di questo dominio.


La Juventus allenata da Dino Zoff, alla sua prima esperienza da allenatore in una competizione europea, seppe interpretare al meglio questa dinamica. Priva di grandi stelle assolute, faceva della coralità e dell’equilibrio il suo punto di forza. Giocatori come Luigi De Agostini, Giancarlo Marocchi, Angelo Alessio e il giovane Salvatore Schillaci, costituivano l’ossatura di una squadra capace di adattarsi all’avversario e di colpire nei momenti decisivi.


Il percorso europeo della Juventus fu ricco di insidie. Superò il Górnik Zabrze grazie al valore del gol in trasferta, eliminò poi il Paris Saint-Germain, si impose contro squadre ostiche come il Karl-Marx-Stadt (Germania Est), l’Amburgo e soprattutto il Colonia in semifinale. La partita di andata contro i tedeschi, vinta 3-0, fu probabilmente fu la migliore prestazione della Juventus in tutto il torneo: perfetta nella gestione del possesso, spietata in zona offensiva e impenetrabile in difesa.


La finale tutta italiana vinta dalla Juventus contro la Fiorentina fu una vera novità per il calcio europeo e un motivo d’orgoglio per il calcio italiano. Quella vittoria rappresentò qualcosa di più di un semplice successo sportivo. Fu la conferma del ritorno della Juventus al vertice del calcio europeo e fu il preludio al decennio d’oro del calcio italiano, che negli anni ’90 avrebbe visto le squadre italiane diventare protagoniste costanti delle finali europee.


La medaglia appartiene alla collezione privata della famiglia Schillaci.


Caratteristiche della competizione:

La competizione si articolava su sei turni a eliminazione diretta, con andata e ritorno, incluso la finale. Non esisteva ancora il concetto di finale unica in campo neutro come nella moderna Europa League. Ogni fase metteva alla prova non solo il valore assoluto delle squadre, ma anche la loro capacità di leggere le partite su 180 minuti, dosando energie, sfruttando al meglio il fattore campo e valorizzando i gol segnati in trasferta.


Specifiche tecniche:

  • Peso 16 grammi
  • Spessore 3 millimetri
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