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Maglia indossata Scirea Juventus vs Sparta Praga - Con COA

Memorabid Promosso e autenticato da Memorabid
Sport
Calcio
Competizione
UCL
Squadra
Juventus
Stagione
1984/85
Match
Sparta Prague vs Juventus 1-0
Inizio
29/09/2025 ore 06:00 18 Giorni, 5 Ore
Ultima offerta
50 €
description  

Descrizione

Maglia gara della Juventus indossata da Scirea in occasione della partita di ritorno dei Quarti di Finale di Coppa dei Campioni contro lo Sparta Praga, giocata il 20/03/1985 allo Stadio Letna di Praga, stagione 1984/85. Lo Sparta Praga ha vinto la partita 1-0. Nonostante la sconfitta, la Juventus è passata in semifinale grazie alla vittoria per 3-0 nella gara d’andata.


A conferire ulteriore prestigio e unicità a questo straordinario cimelio è il certificato di autenticità che ne attesta con chiarezza l’origine e la provenienza, trasformando un semplice oggetto da collezione in una vera e propria testimonianza storica. L’aggiudicatario dell’asta non riceverà soltanto una maglia d’epoca, ma anche un documento firmato da Frank Straka, all’epoca in forza allo Sparta Praga, che certifica lo scambio avvenuto al termine della partita secondo la più classica delle tradizioni calcistiche.


Nella stagione 1984/85 Gaetano Scirea indossa una maglia bianconera intrisa di storia e responsabilità, dove campeggia uno scudetto tricolore di dimensioni importanti, racchiuso insieme a due stelle d’oro cucite sul petto, emblemi dei venti campionati già vinti dalla Juventus.

Quella divisa non è solo un completo da gara: è un vessillo di identità, il segno visibile di una tradizione vincente che Scirea porta simbolicamente sul cuore in ogni partita.


La stagione 1984/85 assunse per Scirea e la Juventus un significato particolare, intrecciando la gloria sportiva con una delle pagine più drammatiche del calcio. Sotto la sua guida da capitano, i bianconeri raggiunsero il vertice d’Europa: il 29 maggio 1985 la Juventus vinse la Coppa dei Campioni, laureandosi campione d’Europa per la prima volta nella sua storia grazie alla vittoria per 1-0 contro il Liverpool. Scirea poté finalmente alzare al cielo quel trofeo sognato da generazioni di juventini, coronando un ciclo di successi iniziato negli anni precedenti. Tuttavia, quel trionfo fu segnato da un’immane tragedia: prima della finale dell’Heysel persero la vita 39 tifosi, vittime di scontri e caos sugli spalti.


Quella maglia bianconera, che portava sul petto il simbolo del campione d’Italia, divenne in quei momenti un simbolo di lutto e orgoglio insiemeintrisa di sudore e lacrime, testimone silenziosa di un anno indimenticabile. Nel sollevare il trofeo più importante, Scirea confermò il suo ruolo di condottiero morale della Juventus: un leader capace di guidare la squadra al successo e, al contempo, di unirla nel cordoglio.


Oltre alle sue qualità tecniche e tattiche, Scirea era ammirato per l’integrità morale e il fair play. La sua classe e correttezza erano unanimemente riconosciute: non a caso è ricordato come il “gentiluomo del calcio italiano”, sempre distinto per stile e signorilità dentro e fuori dal campo. Questo soprannome trovava fondamento anche nei numeri: in tutta la lunga carriera non subì mai un’espulsione e pochissime ammonizioni, considerando il ruolo di difensore centrale e una carriera lunga 16 anni. All’epoca si diceva che Scirea giocasse in “smoking”, a rimarcare l’eleganza naturale del suo stile in campo. 


Gaetano Scirea esercitava una forma di leadership calma ma carismatica: gli bastava uno sguardo o un gesto per guidare i compagni. La sua parola, rara ma ponderata, aveva un peso enorme sia in campo che in spogliatoio. Questa capacità di guidare con l’esempio e la quieta autorevolezza ha fatto di lui il punto di riferimento naturale per chiunque gli giocasse accanto.


Questo cimelio fa parte della fornitura gara messa a disposizione degli atleti in occasione delle competizioni ufficiali e differisce nelle sue caratteristiche peculiari dai prodotti messi in commercio dallo sponsor tecnico.


Specifiche tecniche:

  • Modello Home
  • Sponsor tecnico: Kappa
  • Main Sponsor: Ariston
  • Materiale: lana
  • Maniche lunghe
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Maglia gara della Juventus indossata da Scirea in occasione della partita di ritorno dei Quarti di Finale di Coppa dei Campioni contro lo Sparta Praga, giocata il 20/03/1985 allo Stadio Letna di Praga, stagione 1984/85. Lo Sparta Praga ha vinto la partita 1-0. Nonostante la sconfitta, la Juventus è passata in semifinale grazie alla vittoria per 3-0 nella gara d’andata.


A conferire ulteriore prestigio e unicità a questo straordinario cimelio è il certificato di autenticità che ne attesta con chiarezza l’origine e la provenienza, trasformando un semplice oggetto da collezione in una vera e propria testimonianza storica. L’aggiudicatario dell’asta non riceverà soltanto una maglia d’epoca, ma anche un documento firmato da Frank Straka, all’epoca in forza allo Sparta Praga, che certifica lo scambio avvenuto al termine della partita secondo la più classica delle tradizioni calcistiche.


Nella stagione 1984/85 Gaetano Scirea indossa una maglia bianconera intrisa di storia e responsabilità, dove campeggia uno scudetto tricolore di dimensioni importanti, racchiuso insieme a due stelle d’oro cucite sul petto, emblemi dei venti campionati già vinti dalla Juventus.

Quella divisa non è solo un completo da gara: è un vessillo di identità, il segno visibile di una tradizione vincente che Scirea porta simbolicamente sul cuore in ogni partita.


La stagione 1984/85 assunse per Scirea e la Juventus un significato particolare, intrecciando la gloria sportiva con una delle pagine più drammatiche del calcio. Sotto la sua guida da capitano, i bianconeri raggiunsero il vertice d’Europa: il 29 maggio 1985 la Juventus vinse la Coppa dei Campioni, laureandosi campione d’Europa per la prima volta nella sua storia grazie alla vittoria per 1-0 contro il Liverpool. Scirea poté finalmente alzare al cielo quel trofeo sognato da generazioni di juventini, coronando un ciclo di successi iniziato negli anni precedenti. Tuttavia, quel trionfo fu segnato da un’immane tragedia: prima della finale dell’Heysel persero la vita 39 tifosi, vittime di scontri e caos sugli spalti.


Quella maglia bianconera, che portava sul petto il simbolo del campione d’Italia, divenne in quei momenti un simbolo di lutto e orgoglio insiemeintrisa di sudore e lacrime, testimone silenziosa di un anno indimenticabile. Nel sollevare il trofeo più importante, Scirea confermò il suo ruolo di condottiero morale della Juventus: un leader capace di guidare la squadra al successo e, al contempo, di unirla nel cordoglio.


Oltre alle sue qualità tecniche e tattiche, Scirea era ammirato per l’integrità morale e il fair play. La sua classe e correttezza erano unanimemente riconosciute: non a caso è ricordato come il “gentiluomo del calcio italiano”, sempre distinto per stile e signorilità dentro e fuori dal campo. Questo soprannome trovava fondamento anche nei numeri: in tutta la lunga carriera non subì mai un’espulsione e pochissime ammonizioni, considerando il ruolo di difensore centrale e una carriera lunga 16 anni. All’epoca si diceva che Scirea giocasse in “smoking”, a rimarcare l’eleganza naturale del suo stile in campo. 


Gaetano Scirea esercitava una forma di leadership calma ma carismatica: gli bastava uno sguardo o un gesto per guidare i compagni. La sua parola, rara ma ponderata, aveva un peso enorme sia in campo che in spogliatoio. Questa capacità di guidare con l’esempio e la quieta autorevolezza ha fatto di lui il punto di riferimento naturale per chiunque gli giocasse accanto.


Questo cimelio fa parte della fornitura gara messa a disposizione degli atleti in occasione delle competizioni ufficiali e differisce nelle sue caratteristiche peculiari dai prodotti messi in commercio dallo sponsor tecnico.


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  • Modello Home
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  • Main Sponsor: Ariston
  • Materiale: lana
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