Maglia indossata Buffon Juventus vs Inter - Photo-matched


Descrizione
Maglia gara della Juventus indossata da Buffon in occasione della partita di Serie A giocata contro l'Inter il 13 Febbraio 2011, stagione 2010/2011.
Questa maglia è il simbolo di tutto ciò che riporta ancora i segni di campo riconducibili ad uno dei tanti Derby d'Italia giocati dal capitano juventino. Infatti, tutti i segni sulla maglia sono quelli della partita, come visibile dal photo match.
La maglia esposta racconta di una notte vissuta da Buffon da protagonista e di una vita da leader; di un uomo che ha fatto della Juventus la propria casa, e della fascia la propria seconda pelle. Un dettaglio particolare riguarda la dimensione dello sponsor principale sul fronte, più piccolo rispetto a quello utilizzato in campionato: solitamente, questa misura è tipica delle maglie da portiere utilizzate in Europa League. Tuttavia, come confermato dal photo match e dalle immagini di gara, Buffon ha indossato proprio questa maglia in una partita di campionato, non una qualsiasi, ma nello storico Derby d’Italia.
Il Derby d’Italia non è mai solo una partita: è un rito, una battaglia, un confine tra chi regge la pressione e chi la subisce.
In quella sfida intensa, vissuta centimetro dopo centimetro, Gianluigi Buffon tornava stabilmente tra i pali dopo un lungo infortunio. E lo faceva con la fascia da capitano al braccio, al posto di Del Piero. Bastarono novanta minuti per ricordare a tutti che, quando Gigi è in porta, la Juventus ha più di un portiere: ha un guardiano, un leader, un riferimento.
Tre parate decisive nella ripresa: prima su un colpo di testa pericoloso di Pazzini, poi due volte su Eto’o in area, in uscita e con riflesso felino. Il risultato restò inchiodato sull’1-0. Merito del gol realizzato da Matri, sì. Ma anche, e forse soprattutto, di Buffon. Perché ci sono partite che si vincono con le mani, con il cuore, con lo sguardo. E lui, quella notte, fu il volto della Juventus vincente.
Ma quella fascia, Buffon non l’ha solo indossata: l’ha interpretata, custodita, tramandata. Dopo anni da vice di Del Piero, divenne ufficialmente capitano nel 2012. E con lui al comando, la Juventus visse un’era irripetibile: 7 scudetti consecutivi, 4 Coppe Italia, 3 Supercoppe italiane e due finali di Champions League. Ogni trofeo sollevato era anche un tributo al suo esempio. Come quella storica immagine del 2013, con Buffon che alza lo Scudetto nel nuovo stadio: il simbolo del ritorno.
Il rispetto che incuteva nello spogliatoio era autentico. Claudio Marchisio, al suo addio, gli scrisse parole che pesano come medaglie: “Il modo in cui hai amato la nostra maglia sarà fonte d’ispirazione per generazioni.”
E anche nell’ultimo gesto da bianconero, il 19 maggio 2018, Buffon fu capitano fino in fondo: al 63', al momento della sua sostituzione, salutò i compagni uno a uno e passò la fascia a Chiellini. Lo stadio lo salutò con un unico, lungo applauso. Sul maxischermo, una scritta: "Grazie Capitano".
Quando tornò nel 2019, rifiutò fascia e maglia numero 1 per rispetto verso i nuovi titolari. “Non sono qui per togliere qualcosa a qualcuno,” disse. “Chiello è mio fratello ed è giusto che sia lui il capitano.”
In quelle parole c’era tutta la grandezza di Buffon: non ha mai fatto della fascia un privilegio, ma un impegno. Un’eredità da meritare, non da reclamare.
Questo cimelio fa parte della fornitura gara messa a disposizione degli atleti in occasione delle competizioni ufficiali e differisce nelle sue caratteristiche peculiari dai prodotti messi in commercio dallo sponsor tecnico.
Specifiche tecniche:
- Modello goalkeeper
- Taglia XL
- Made in Indonesia
- Patch Serie A applicata sulla manica destra

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Maglia gara della Juventus indossata da Buffon in occasione della partita di Serie A giocata contro l'Inter il 13 Febbraio 2011, stagione 2010/2011.
Questa maglia è il simbolo di tutto ciò che riporta ancora i segni di campo riconducibili ad uno dei tanti Derby d'Italia giocati dal capitano juventino. Infatti, tutti i segni sulla maglia sono quelli della partita, come visibile dal photo match.
La maglia esposta racconta di una notte vissuta da Buffon da protagonista e di una vita da leader; di un uomo che ha fatto della Juventus la propria casa, e della fascia la propria seconda pelle. Un dettaglio particolare riguarda la dimensione dello sponsor principale sul fronte, più piccolo rispetto a quello utilizzato in campionato: solitamente, questa misura è tipica delle maglie da portiere utilizzate in Europa League. Tuttavia, come confermato dal photo match e dalle immagini di gara, Buffon ha indossato proprio questa maglia in una partita di campionato, non una qualsiasi, ma nello storico Derby d’Italia.
Il Derby d’Italia non è mai solo una partita: è un rito, una battaglia, un confine tra chi regge la pressione e chi la subisce.
In quella sfida intensa, vissuta centimetro dopo centimetro, Gianluigi Buffon tornava stabilmente tra i pali dopo un lungo infortunio. E lo faceva con la fascia da capitano al braccio, al posto di Del Piero. Bastarono novanta minuti per ricordare a tutti che, quando Gigi è in porta, la Juventus ha più di un portiere: ha un guardiano, un leader, un riferimento.
Tre parate decisive nella ripresa: prima su un colpo di testa pericoloso di Pazzini, poi due volte su Eto’o in area, in uscita e con riflesso felino. Il risultato restò inchiodato sull’1-0. Merito del gol realizzato da Matri, sì. Ma anche, e forse soprattutto, di Buffon. Perché ci sono partite che si vincono con le mani, con il cuore, con lo sguardo. E lui, quella notte, fu il volto della Juventus vincente.
Ma quella fascia, Buffon non l’ha solo indossata: l’ha interpretata, custodita, tramandata. Dopo anni da vice di Del Piero, divenne ufficialmente capitano nel 2012. E con lui al comando, la Juventus visse un’era irripetibile: 7 scudetti consecutivi, 4 Coppe Italia, 3 Supercoppe italiane e due finali di Champions League. Ogni trofeo sollevato era anche un tributo al suo esempio. Come quella storica immagine del 2013, con Buffon che alza lo Scudetto nel nuovo stadio: il simbolo del ritorno.
Il rispetto che incuteva nello spogliatoio era autentico. Claudio Marchisio, al suo addio, gli scrisse parole che pesano come medaglie: “Il modo in cui hai amato la nostra maglia sarà fonte d’ispirazione per generazioni.”
E anche nell’ultimo gesto da bianconero, il 19 maggio 2018, Buffon fu capitano fino in fondo: al 63', al momento della sua sostituzione, salutò i compagni uno a uno e passò la fascia a Chiellini. Lo stadio lo salutò con un unico, lungo applauso. Sul maxischermo, una scritta: "Grazie Capitano".
Quando tornò nel 2019, rifiutò fascia e maglia numero 1 per rispetto verso i nuovi titolari. “Non sono qui per togliere qualcosa a qualcuno,” disse. “Chiello è mio fratello ed è giusto che sia lui il capitano.”
In quelle parole c’era tutta la grandezza di Buffon: non ha mai fatto della fascia un privilegio, ma un impegno. Un’eredità da meritare, non da reclamare.
Questo cimelio fa parte della fornitura gara messa a disposizione degli atleti in occasione delle competizioni ufficiali e differisce nelle sue caratteristiche peculiari dai prodotti messi in commercio dallo sponsor tecnico.
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