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ANCILLOTTI

Memorabid Promosso e autenticato da Memorabid
campaign Iniziativa benefica a sostegno di Associazione CAF Onlus
Termine
01/11/2025 ore 14:00 8 Giorni, 3 Ore
Ultima offerta
300 €
Offerte

Rilancio rapido

description  

Descrizione

Titolo dell'opera:

Caleidoscopio


Realizzato per la 13a Triennale di Milano.

Dopo aver attraversato gli otto condotti sullo Scalone d’onore e il Corridoio delle didascalie si entra nel Caleidoscopio. Lo spazio parallelepipedo del Salone d’Onore della Triennale dipinto completamente di nero, aveva all’interno due grandi prismi triangolari argentati, rovesciati tra loro. 

Le pareti del prisma sono state completamente ricoperte di specchi, e, mentre le due testate, riflettendosi, moltiplicavano l’interno all’infinito, in senso longitudinale, le pareti laterali creavano l’illusione di essere all’interno di un enorme prisma esagonale alto 18 metri. 

Sul pavimento, bianco, della sala venivano proiettati e contemporaneamente riflessi sei volte negli specchi, due film, per la regia di Tinto Brass. Uno sul tempo libero e uno sul tempo del lavoro. I film della durata di 9 minuti sono formati da un collage di pezzi di repertorio. Una particolare tecnica di montaggio permetteva da un lato di rendere ritmicamente coincidenti i due temi, dall’altro di condurre simultaneamente più episodi nello stesso film, dando luogo a una complessa serie di passaggi e incroci fra i diversi momenti della rappresentazione.

Lo spettatore vedeva sé stesso proiettato sei volte sulle pareti, nel mezzo dello schermo cinematografico, partecipante e fisicamente coinvolto nello spettacolo. In qualche modo si finisce per diventare deformati e impotenti di tutto ciò che era stato promesso con tanto ottimismo nella prima sala. Al termine del film, una colonna sonora composta da Nanni Balestrini e una serie di collages a colori del pittore Achille Perilli invadevano la scena secondo 24 combinazioni, in una specie di accumulo di rottami finali del nostro tempo libero consumato.

Al termine, una voce annunciava la fine della proiezione.   


Specifiche tecniche:

  • 13a Triennale di Milano, 1964
  • 24x18 cm
  • Gelatina bromuro d'argento/carta
  • Courtesy Triennale Milano


Quest'opera è stata donata da Triennale Milano.

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Per questa iniziativa benefica Memorabid è incaricata di raccogliere puntate in pre-asta.


La chiusura definitiva del lotto si concretizzerà in occasione dell'evento di lunedì 3 novembre, ore 18.30 presso il Salone d’Onore di Triennale Milano.


Al termine della pre-asta, l’offerta più alta raccolta per ciascun lotto costituirà la base d’asta per l’evento in presenza. Se non ci fossero ulteriori rilanci il vincitore della pre-asta si aggiudicherà in via definitiva il lotto. 


I vincitori della pre-asta riceveranno una mail con l'invito a raccogliere un’eventuale cifra massima di rilancio che verrà portata in asta il 3 novembre allo scopo di difendere l’interesse del partecipante alla pre-asta online.


Ai vincitori della pre-asta online verrà offerta anche la possibilità di difendere la propria offerta partecipando da remoto all’evento del 3 novembre, attraverso il meccanismo dell’asta telefonica direttamente tramite Associazione CAF.

Titolo dell'opera:

Caleidoscopio


Realizzato per la 13a Triennale di Milano.

Dopo aver attraversato gli otto condotti sullo Scalone d’onore e il Corridoio delle didascalie si entra nel Caleidoscopio. Lo spazio parallelepipedo del Salone d’Onore della Triennale dipinto completamente di nero, aveva all’interno due grandi prismi triangolari argentati, rovesciati tra loro. 

Le pareti del prisma sono state completamente ricoperte di specchi, e, mentre le due testate, riflettendosi, moltiplicavano l’interno all’infinito, in senso longitudinale, le pareti laterali creavano l’illusione di essere all’interno di un enorme prisma esagonale alto 18 metri. 

Sul pavimento, bianco, della sala venivano proiettati e contemporaneamente riflessi sei volte negli specchi, due film, per la regia di Tinto Brass. Uno sul tempo libero e uno sul tempo del lavoro. I film della durata di 9 minuti sono formati da un collage di pezzi di repertorio. Una particolare tecnica di montaggio permetteva da un lato di rendere ritmicamente coincidenti i due temi, dall’altro di condurre simultaneamente più episodi nello stesso film, dando luogo a una complessa serie di passaggi e incroci fra i diversi momenti della rappresentazione.

Lo spettatore vedeva sé stesso proiettato sei volte sulle pareti, nel mezzo dello schermo cinematografico, partecipante e fisicamente coinvolto nello spettacolo. In qualche modo si finisce per diventare deformati e impotenti di tutto ciò che era stato promesso con tanto ottimismo nella prima sala. Al termine del film, una colonna sonora composta da Nanni Balestrini e una serie di collages a colori del pittore Achille Perilli invadevano la scena secondo 24 combinazioni, in una specie di accumulo di rottami finali del nostro tempo libero consumato.

Al termine, una voce annunciava la fine della proiezione.   


Specifiche tecniche:

  • 13a Triennale di Milano, 1964
  • 24x18 cm
  • Gelatina bromuro d'argento/carta
  • Courtesy Triennale Milano


Quest'opera è stata donata da Triennale Milano.

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